Marcello Mantegazza si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2003 ha fondato a Roma, insieme agli artisti Sergio Millozzi e David Ovidi, il collettivo MASEDA, un progetto che abbraccia i diversi linguaggi artistici contemporanei.
Molte le mostre cui il collettivo ha partecipato, tra le ultime: “L’Età Nomade”, ex Mattatoio, Roma, 2005; “Aural sculture(s) and bad seeds”, Amnesiac Arts Home Gallery, Potenza; Opera nel catalogo “Premio Celeste 2005” a cura di Gianluca Marziani; “13x17-Padiglione Italia”, a cura di Philippe Daverio, sedi varie, 2005/2006; Premiati da Matteo Basilè come vincitori del concorso “Metamorfosi”, MACRO Roma, 2006; “In Bilico”, a cura di Guglielmo Gigliotti e Lara Caccia, Galleria Civica d’Arte contemporanea, Villa Castelli (BR); “Freak Dolls”, Galleria Stella, Roma, 2006; “Fight Contrasti”, Sardegna Arte Fiera, Cagliari, 2006; “Banditi”, a cura di Rino Cardone, Museo Provinciale, Potenza, 2007; “Sottoterra 02, Esempi di Arte Urbana”, a cura di Barbara Martusciello e Matteo Peretti, GIGA, Roma, 2007.


Ultimamente Mantegazza ha concentrato la sua attività artistica sulla ricerca fotografica, già insignito come fotografo di vari premi tra cui il terzo posto del “Premio Internazionale di fotografia: Viaggio in Basilicata”, queste le ultime mostre a cui ha preso parte:
“Aspect of Contemporary Italian Art”, Bait Muzna Gallery (opp. Bait Al Zubair Museum, Muscat), OMAN, a cura di Luce Monachesi, 2006;
“Viaggio in Basilicata”, a cura di Roberto Mutti, Palazzo Lanfranchi, Matera 2006;
“Viaggio in Basilicata”, a cura di Roberto Mutti, Palazzo Lascaris, Torino 2007;
“Coppia aperta… quasi spalancata”, teatro Vascello, Roma/teatro Ruggero, Melfi (PZ)/Castello Pirro del Balzo, Venosa (PZ)/teatro La Piccola, Rionero in Vulture (PZ)/ teatro F. Stabile, Potenza, 2007.


 

Marcello Mantegazza

Coppia aperta… quasi spalancata
L’intimo che diventa una storia

a cura di Grazia Pastore

Raccontare ed interpretare il giocattolo ideale: la bambola, che nell’evento “Coppia aperta… quasi spalancata”, mostra il suo lato più bizzarro ed estremo, e diviene giocoso pretesto per analizzare il rapporto di coppia con ironia e senza troppi problemi…
Questi gli intenti di Marcello Mantegazza, che non fa altro che trasformare l’intimo in una storia, liberandosi da false estetiche, scoprendo perversioni e lati nascosti di bambole all’apparenza innocenti.
Contro l’immaginario collettivo, le bambole protagoniste degli scatti escono fuori dai perbenismi inutili di educazione e, da oggetti graziosi e tranquillizzanti, si trasformano in giocattoli per adulti.
Bambole anomale, proprio come non si immaginerebbe, e che nessuno penserebbe di regalare ai propri bambini. Inquietanti, provocatorie, sfuggenti, inadatte ad una precisa collocazione concettuale, esse pulsano di un’energia equivoca.
E così nelle foto-icona di “Coppia aperta… quasi spalancata”, l’uomo e la donna diventano grovigli di corpi, di visi, di braccia, a formare una coppia diventata “leggera”, perché i rapporti vengono vissuti giocando il più possibile, in una realtà che è sostanzialmente edulcorata. I due pupazzi, maschio e femmina, nelle foto irriverenti dell’artista, sono pure lo stereotipo dei giovani odierni, ferocemente catturati dal mito dell’immagine, spinti ad estremizzarne il valore per giungere alla totale inespressività, vittime inconsapevoli di omologazioni convenzionali, seguaci inebriati e allampanati di un look, il più “cool” possibile.

 

Le foto di “Coppia aperta… quasi spalancata” sono state esposte presso il teatro Vascello di Roma ad aprile 2007, e in Lucania (giugno 2007), presso il teatro Ruggero di Melfi (PZ), il Castello Pirro del Balzo di Venosa (PZ), il teatro La Piccola di Rionero in Vulture (PZ) e il teatro Stabile di Potenza, in concomitanza con la messa in scena, da parte della compagnia teatrale “La Macchina del Sole”, della commedia in atto unico “Coppia aperta… quasi spalancata”, famosa pièce teatrale scritta da Dario Fo e Franca Rame.