Maurizio
Cintioli nasce nel 1964. Vive e lavora a Roma. Opera e sperimenta nel
campo fotografico da circa 20 anni. Ha esposto e pubblicato lavori in
mostre personali, collettive e su diverse riviste. La sua collaborazione
con la casa editrice Leconte lo ha portato a firmare numerose copertine
della rivista “Storie” e dei libri della collana “Trovatori”.
Per la casa di moda Lancetti ha realizzato il libro di grande formato
a tiratura limitata “Il sarto pittore” e alcune immagini pubblicitarie.
Per i principali gioiellieri della capitale ha realizzato brochure e depliants.
Collabora con l’agenzia fotografica Newimage. Nel febbraio 2006
espone in una mostra personale presso la galleria ZUMA di Torino, il suo
lavoro “On the rocks”. Negli ultimi anni la sua produzione
si è soffermata sugli aspetti artistici della fotografia, passando
da una rappresentazione oggettiva della realtà ad una visione concettuale.
La trasformazione del suo modo di intendere la fotografia si completa
con il passaggio alla tecnologia digitale che segna l'attuale evoluzione
del suo linguaggio visivo. Sue opere fanno parte di collezioni private.
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Maurizio
Cintioli
On the Rocks
a cura di Gianluca Bassi
“Ci sono 29 pattinatori nella pista di Wallman,
ora, che girano da soli
o in coppia in questa forte anonimità. Alla finestra un viso assente
guarda,
guarda, e guarda, guarda e guarda. E il potere della ragione
e dei sentimenti profondi sembra serva solo a ingannarmi”
Joni Mitchell
D’acqua in ghiaccio, di ghiaccio in acqua. I più spartani
pensano che la vita sia tutta qui. Se l’acqua è uno svolgimento,
il ghiaccio ne è il suggello. La fotografia di Maurizio Cintioli
ha spesso lo scrupolo di miscelare il proprio oggetto e i propri soggetti,
confondendoli ad arte. Accade con “On the rocks”, una raccolta
di scatti nei quali le persone sembrano sfuggirci sfocandosi nel bianco
del ghiaccio. Un bianco lucente che d’un tratto ci pare mai visto.
Cromaticamente, l’esperimento è necessario quanto avanzato.
Dopo anni di colori accesi prettamente occidentali, si sente spirare da
levante una corrente dalle tinte chiare, essenziali. Capace di farsi leggere
indifferentemente come mistica o solo refrigerante.
E se il cinema – visto che siamo in vena di similitudini –
è l’acqua che scorre, cinema rei, la fotografia è
l’acqua scorsa, irrigidita in lastre di ghiaccio a riempire la stiva
della memoria. Non sorprenda, dunque, l’attenzione di Cintioli per
il ghiaccio, poiché il ghiaccio è l’elemento in natura
più vicino a rappresentare la persistenza dell’arte fotografica.
“On the rocks” sembra quindi una tappa inevitabile in cui
la luce furtiva, talvolta intimidita dell’obiettivo ci regala un
pensiero non privo di una certa amarezza: il ghiaccio come radice e destino.
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