Donato Arcella nasce a Napoli il 12/09/1976.
Fin da giovanissimo coltiva la passione per l'arte e per tutto
quello che vive sotto una metropoli. Amante di realtà quali : centri sociali occupati, metropolitane, zone industriali, locali d'industria abbandonati e arte indipendente inizia ad osservare una realtà
" altr" che gli farà maturare la
consapevolezza del luogo come rifiuto e scarto di qualsiasi azione
quotidiana. Si diploma in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Napoli con tesi in Storia e Tecnica della Regia per la cattedra del Prof. Giulio Baffi e stesso in Accademia entra a far parte del collettivo " Mario Pesce a Fore " di Domenico Di Caterino, gruppo attualmente
riconosciuto come una dei movimenti icona dell'arte indipendente partenopea e con cui parteciperà a diverse mostre ed eventi artistici internazionali (tra cui P@rete RAITRE, Biennale di Sarajev ).
Nell'anno 2000 fonda, insieme ai filosofi Francesco Manfredi e Santo Esposito, "EuCa. Produzioni Indipendenti "un gruppo che si occupa di cinema e video sperimentali osservando la cultura cinematografica
giapponese (con Eu.Ca. parteciperà a festival quali " Archeo Doc Festival ",Flaming Creatures, CortoCircuito ).
Donato Arcella si forma come fotografo presso la cattedra del Prof. Giuseppe Gaeta passando per maestri quali : Mauro Migliore, Silvano Moretti e Giuseppe Incarnato FotoAminta).

Attualmente vive e lavora tra Pesaro e Napoli.

 

Donato Arcella

After on the street

testo critico di Mimmo Di Caterino

Donato Arcella, chi è questo artista sommerso e scartato di produzione di cui oggi nessuno ancora ha sentito parlare?
Un fotografo delle passioni dell'animo e delle anime, un analista delle
pulsioni interiori nascoste degli individui anomali e periferici che
mirabilmente ricrea e ricampiona in maniera artefatta.
Le sue fotografie sembrano messaggi promozionali pubblicitari di una
pubblicità regresso che conservano però (nonostante la costruzione a
tavolino) una grande naturalità, prive di quei fantomatici aromi naturali
dell'arte di cui tanto abusano certi artistuncoli contemporanei da riviste specializzate patinate.
Le sue icone sono lontanissime dagli scatti che il pensiero visivo sistemico dell'arte unico ci impone da anni.
Sono delle fotografie che sembrano prese da un fotoromanzo privo di
didascalia, confuse nella sequenza spazio temporale eppure rintracciabili nella loro scansione dinamico temporale.
Fotografie che sembrano provini di scarto di un film forse mai girato (che lo siano?), asettiche e prive di un qualsiasi commento implicito da parte di chi lo scatto lo ha immaginato, costruito e prodotto.
Fotografie che nella loro asetticità sembrano scattate da un "paparazzo" al soldo di una agenzia investigativa privata, raccontando così la drammatizzazione passionale e la tragedia /commedia caustica della tradizione partenopea Mario Meroliana.
La sensazione di fondo è quella di essere davanti ad una ricerca artistica sull'essenza dell'istinto umano e della sua moltitudine di sviluppi, traiettorie e percorsi possibili.
Un paparazzo dell'immagine artistica con una solida formazione Accademica e dal vissuto periferico in grado di trovare Paulo Uccello e Piero Della Francesca con uno scatto studiato e costruito che conserva però la naturalezza del caso.
La sua è una immagine spiata, un mistero svelato, un intrigo pulsionale ed erotico emotivo e quant'altro ancora?
La fotografia di Donato Arcella è la pubblicità, l'informazione e la
rivelazione che nessun media specialistico e specializzato vi farà mai
osservare, perché priva di qualsiasi commento ed aperta alla moltitudine dei commenti e delle interpretazioni possibili.

 


Rifiuto Riciclo 2


Rifiuto Riciclo 3

Rifiuto Riciclo 6


Riciclo Rifiuto 7

Riciclo Rifiuto 8