Francesco Amato


Massimo Lovisco


Giulia Mazza


Marcello Samela

Michele Santarsiere

 

First Voyage

collettiva di:
Francesco Amato, Massimo Lovisco, Giulia Mazza, Marcello Samela, Michele Santarsiere

27 Marzo –25 Aprile 2004

a cura di Amnesiac Arts
testo critico di Federica Corbellini

UN VIAGGIO NELL’AUTORAPPRESENTAZIONE
di Federica Corbellini


First Voyage, ossia primo viaggio, prima traversata.
Un titolo pieno di suggestivi rimandi e stimoli con cui Amnesiac Arts presenta, in grande stile e per la prima volta tutti insieme, gli artisti che in questi due anni hanno contribuito alla fondazione e all’affermazione dell’associazione potentina.
Francesco Amato, Massimo Lovisco, Giulia Mazza, Marcello Samela e Michele Santarsiere formano il primo nucleo di quella che, con tutta probabilità, diventerà un’importante comunità di artisti. Nei loro lavori, infatti, è ravvisabile un’insolita ed intensa passione che incessantemente propone alternative artistiche affascinanti e soprattutto genuine nell’ oramai stagnante panorama artistico nazionale.
First Voyage è l’occasione per vedere come questi artisti (si) affrontino (in) un territorio comune, il territorio dell’autorappresentazione, in cui è l’artista stesso a rendersi specchio congelato del proprio essere. Specchio che rimanda a una realtà immaginata, immaginaria e lontana, in cui il corpo, il proprio, è esplorato nelle sue possibilità e messo in relazione con il mondo esterno. Per queste operazioni i linguaggi utilizzati attingono istintivamente e naturalmente alle tante sollecitudini mediatiche, ai tanti territori creativi che sono parte integrante del nostro universo visivo e sensuale in continui rimandi e integrazioni.
Il rimando a suggestioni cinematografiche e narrative è evidente nei lavori di Massimo Lovisco, fondatore di Amnesiac Arts, che fa propri alcuni fotogrammi dei film di Dario Argento e li reinterpreta in oscuri light box con tanto di colonna sonora originale composta dall’artista stesso; o in Giulia Mazza che nei suoi perfetti bianconeri (che denotano, tra l’altro, la sua padronanza tecnica del mezzo fotografico anche in stampa), ci appare “travestita” da entità soprannaturale che abita i giardini delle nostre case. Si tratta di una serie retrò il cui intento è quello di recuperare l’entusiasmo giocoso e surreale che caratterizzava le féeries di Georges Méliès e i ritratti di Philippe Halsman.
Michele Santarsiere invece, riprende le ossessioni visionarie e drammatiche del rapporto conflittuale con il proprio io, fino ad arrivare alla rappresentazione della morte dell’artista stesso, ( Shotmyself ), ma questo avviene solo in sogno.
Diverso è invece il caso di Francesco Amato che attinge dalle immagini voyeristiche e di evidente feticismo - sempre più spesso presenti nella nostra dimensione quotidiana – per descrivere i diversi stati d’animo che caratterizzano l’artista (sensuale, giocoso, diabolico) con pose ambigue e provocanti .
Marcello Samela, infine, è artefice di una vera e propria azione concettuale. L’artista per l’occasione è intervenuto sulle porte della Home Gallery di Amnesiac Arts (lo spazio in cui si svolge la mostra) applicandovi delle immagini che rivelano azioni avvenute quando la galleria non era aperta al pubblico e in cui compare, fra l’altro, l’artista stesso impegnato in un’azione dinamica (una capriola), con cui si appropria dell’ambiente.
First Voyage costituisce un’occasione unica per entrare in contatto con un universo artistico forse ancora poco conosciuto, ma sicuramente ricco di spunti e suggestioni altamente innovative e provocanti.